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Segnaliamo la notizia pubblicata sul sito del CNOP sul tema del counseling: 

Dall’inizio del mandato l’azione del CNOP è stata finalizzata alla promozione e alla tutela della Professione, intese come due aspetti inscindibili di un unico obiettivo: accreditare sempre più lo Psicologo nel nostro Paese.

Il riconoscimento di professione sanitaria, i nuovi LEA, il Piano Nazionale Cronicità, i tavoli di lavoro congiunti con i Medici di Famiglia (Psicologo di Base), con i Farmacisti (Psicologo nella Farmacia dei Servizi), con il MIUR (Psicologo nella Scuola) sono solo alcuni esempi. Una Professione più forte ottiene anche maggiori tutele, come dimostrano anche le nuove norme sull’abusivismo.

In questi anni il CNOP è stato molto attento e rigoroso nella tutela, a livello politico e legale, della Professione. Il tema del counseling ne è un chiaro esempio.

Dal 2014 ad oggi abbiamo avviato una serie di iniziative che hanno ribaltato una situazione che sembrava compromessa: ricorso al TAR – vinto dal CNOP – contro il parere del Consiglio Superiore di Sanità che aveva legittimato come autonoma la professione di “counselor”, azione che continuiamo davanti al Consiglio di Stato; azioni legali – vinte dal CNOP – contro i concorsi per counselor banditi dalle Aziende Sanitarie; promulgazione Atti Tipici dello Psicologo che specificano e ricomprendono le attività di counseling; azione – vinta dal CNOP – in UNI per impedire l’attivazione di un tavolo di normazione per la figura del “counselor relazionale”.

In tutte queste azioni vincenti il CNOP ha affermato e difeso il fatto che il counseling è una attività tipica dello Psicologo.

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